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Comunicato stampa: -20,5% per il mercato auto febbraio 2011

Roma, 1 marzo 2011 «Il mercato auto di febbraio, con i suoi 160.300 pezzi, registra un altro -20,5% rispetto ai 201.600 pezzi immatricolati nel 2010. Mancano all’appello 41.300 vetture che rappresentano per i Concessionari un fatturato mancato di 826 milioni di euro. Di conseguenza, nelle casse dello Stato, solo considerando questo mese, entreranno 138 milioni di iva in meno, cui si dovranno aggiungere i bolli e altre tasse, tra cui quelle provinciali». Questo il commento a caldo dei dati diffusi dal Ministero dei Trasporti di Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di FEDERAUTO, l’associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi automobilistici commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali e veicoli industriali.

Aggiunge Adolfo De Stefani Cosentino, presidente dei concessionari Mercedes: «Se proiettiamo questi dati su un mercato atteso da Federauto per il 2011 a 1.800.000 auto, quest’anno mancheranno nelle casse dello Stato circa 2 miliardi di entrate. Cifra molto pesante».

Conclude Pavan Bernacchi: «Lo scorso 24 febbraio è saltato un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Confidiamo verrà riprogrammato a brevissimo perché vorremmo presentare un piano articolato dove tutti potrebbero uscirne vincenti: lo Stato, per maggiori entrate fiscali e per un minor ricorso agli ammortizzatori sociali, i Concessionari d’auto e i Costruttori, per un supporto alla domanda, e la Collettività, con un’aria più pulita e vetture più sicure. A questo proposito vorrei evidenziare due brevi concetti: 100 moderne vetture Euro 5 inquinano come 1 vettura degli anni ’70. E, ancora: una vettura attuale è l’80% più sicura di una prodotta solo 10 anni fa. Il tutto si potrebbe ottenere anche ripresentando una Tremonti-ter e rivisitando la fiscalità delle auto aziendali al fine di agevolare il rinnovo delle flotte. Sono argomenti su cui bisogna riflettere ma, soprattutto, intervenire, se vogliamo costruire oggi un futuro diverso per i nostri figli. Non affrontando in maniera organica e coordinata questi argomenti produrremo danni incalcolabili e vivremo solo per affrontare emergenze».

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