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Comunicato stampa: Mentre il Governo temporeggia, a febbraio -18,94% e l’Italia perde volumi 2,5 volte più dell’Europa

Roma, 1° marzo 2012 – Confermate le previsioni funeste di Federauto diffuse 3 giorni fa in cui si annunciava il raggiungimento a febbraio di un altro drammatico record negativo per l’auto in Italia. E infatti oggi il Ministero dei Trasporti ha reso noti i dati sulle immatricolazioni, dichiarando che febbraio 2012 si è chiuso con 130.661 targhe, ovvero -18,94% rispetto all’analogo mese dello scorso anno.

Federauto evidenzia che negli ultimi 3 giorni, grazie soprattutto alle KM0 – ovvero alle autoimmatricolazioni in capo alle case automobilistiche e ai concessionari – si è passati da un progressivo del -35,3% a un consuntivo del -18,94%. Un’iniezione pesantissima di KM0 che però non ha arginato la debacle.

“Il -18,94% nudo e crudo non rende giustizia alla drammaticità del dato. Tutt’altra cosa se aggiungiamo un paio di considerazioni. Il 2011, con 1.748.000 immatricolazioni, era stato già un anno terribile. Fare peggio porterà a conseguenze disastrose”, così esordisce Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus. “E se proiettiamo il progressivo dal 1° gennaio, sull’intero 2012, otteniamo una previsione di chiusura attorno a 1.500.000 pezzi. Ovvero -500.000 pezzi rispetto alla media degli ultimi 4 anni”.

Francesco Ascani, concessionario BMW e Mitsubishi: “Non ci stancheremo mai di ripetere che se il mercato chiuderà a 1.500.000 di pezzi il primo danneggiato sarà proprio lo Stato italiano che introiterà circa 2,5 miliardi di euro in meno tra IVA, bolli e tasse varie. Una cifra colossale”.

“Il mercato europeo a gennaio ha registrato una contrazione del -6,6%”, rincara Oreste Ruggeri, concessionario Citroen. “Il che vuol dire che il mercato Italia sta perdendo oltre 2,5 volte rispetto alla media europea. E’ per questo che abbiamo bisogno di una medicina diversa e immediata rispetto agli altri stati della zona Euro”.

Conclude Pavan Bernacchi: “Lanciamo ancora una volta una appello al Governo, cui il mese scorso abbiamo presentato un piano organico per il rilancio della nostra filiera, a: fare presto! Abbiamo bisogno di risposte immediate, di un intervento strutturale perché, lo voglio sottolineare, quando si parla di auto si tende a parlare di fabbriche, ma la distribuzione è altrettanto importante in termini di occupati e fatturati”.

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