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Comunicato stampa: veicoli commerciali e industriali in calo ad ottobre -13,2%

Ferrajoli coordinatore di Federauto Trucks: “Continua la decelerazione nel mercato dei commerciali leggeri, mentre i sostegni agli investimenti stabilizzano la domanda di veicoli pesanti”.

Roma, 22 novembre 2018 – I dati di immatricolazione forniti oggi da ACEA, indicano che ad ottobre in Italia i veicoli commerciali e industriali sono scesi del -13,2% rispetto ad ottobre 2017, registrando 19.580 unità contro 22.557. Nei primi dieci mesi del 2018 la domanda è in flessione del -2,2%.

Il segmento dei commerciali leggeri fino a 3,5t ha segnato ad ottobre una brusca frenata, pari a -16,6%, quello dei veicoli medi e pesanti sopra le 3,5t è risultato, invece, ampiamente positivo +10,9%; nell’intero periodo gennaio-ottobre gli andamenti sono stati rispettivamente del -4,5% e +10,2%.

In Europa ad eccezione dell’Italia, tutti i principali mercati dell’UE hanno registrato una crescita: il mese scorso la Germania ha segnato l’aumento più forte (+16,9%), seguito dal Regno Unito (+10,9%), dalla Francia (+7,3%) e dalla Spagna (+1,7%). Nei primi 10 mesi del 2018 la crescita è stata positiva (+3,9%), con oltre 2 milioni di nuovi veicoli commerciali immatricolati nell’Unione Europea. La Spagna ha registrato il più alto tasso di crescita (+7,9%), seguita da Francia (+5,4%) e Germania (+5,4%). Per contro, nello stesso periodo, la domanda è diminuita oltre che in Italia (-2,2%) anche nel Regno Unito (-2,2%).

Gianandrea Ferrajoli, Vice Presidente di Federauto e Coordinatore del Gruppo Trucks, ha dichiarato “Ottobre conferma la forte decelerazione del mercato dei veicoli commerciali fino a 3,5 t che prosegue nella flessione a doppia cifra tracciando un percorso finale che porterà ad una chiusura del 2018 in flessione rispetto al 2017 nell’ordine del 5%”.

Aggiunge Ferrajoli “Nel mercato dei veicoli pesanti, registriamo una crescita che – a nostro avviso – è strettamente legata ai sostegni in vigore per il rinnovo degli investimenti delle aziende di autotrasporto. Ci chiediamo cosa accadrebbe in questo mercato senza questo stimolo, in un quadro macroeconomico non positivo sotto la pressione di tassi di interesse in crescita”.

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