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Comunicato stampa – Mercato auto Italia giugno: -24,4%. E il I semestre 2012 cola a picco come il Titanic. In Brasile, grazie agli incentivi, +70%

Roma, 2 luglio 2012 – Con le 128.388 targhe di giugno, che segnano un -24,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si archivia in profondo rosso il I semestre 2012 facendo fermare il contatore a -200.120 e proiettando il mercato dell’auto a 1.370.000 su base annua.

“Con la chiusura di giugno il I semestre del 2012 si inabissa come il Titanic. Solo che il nostro iceberg si chiama recessione. Abbiamo lanciato da tempo il mayday, ma il Governo Monti sembra esser sordo a ogni istanza di un comparto che dà lavoro a 1.200.000 addetti, 220.000 dei quali probabilmente non avranno protezione”. Questo il commento a caldo di Filippo Pavan Bernacchi presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, di tutti i marchi commercializzati in Italia.

 L’ampio ricorso alle autoimmatricolazioni e alle kmzero, come anticipato da Federauto, ha smorzato in parte il crollo di giugno, in cui ha inciso negativamente l’IMU, con il suo ulteriore drenaggio a carico delle famiglie e delle imprese italiane.

Aggiunge Pavan Bernacchi: “E’ stato un mese tremendo per le auto, per i veicoli commerciali, per gli industriali e anche l’usato sta segnando il passo. Ma a preoccupare più del presente è il futuro prossimo. E a chi dice che gli incentivi non servono rispondo che il Brasile, grazie alla loro introduzione, cresce del 70%, che la Cina li ha varati e che la Francia li sta valutando attentamente”.

Federauto osserva che gli stringenti vincoli di bilancio familiari, l’eccessiva pressione fiscale, la restrizione del credito, lo spread, l’incertezza dei mercati azionari, la conseguente fiducia calante dei consumatori, per citare i principali fattori negativi, esprimono una domanda fortemente depressa.

Conclude Pavan Bernacchi: “Stimoli alla domanda e revisione della fiscalità delle auto aziendali sono necessari per compensare la forte riduzione del potere d’acquisto reale delle famiglie e delle imprese italiane ma, finora, la reazione delle Istituzioni è assente, in particolare da parte del Governo che, a tutt’oggi, non ha ancora riconvocato il Tavolo aperto al Ministero dello Sviluppo Economico con le Associazioni di categoria”.

Per questo Federauto auspica una iniziativa urgente del Ministro Passera che ci si augura non voglia nascondersi dietro la “foglia di fico” del provvedimento di iniziativa parlamentare sull’auto elettrica e i veicoli a basse emissioni di CO2. Provvedimento insufficiente, controproducente che farebbe solo sprecare denaro pubblico.


NB:
la foto, ritoccata dal fotografo Massimo Zelinotti, è stata concessa da Repubblica.it. Titolo: 1929-2012, i tempi cambiano ma non la crisi.

 

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