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Comunicato stampa – Aprile 2013: -10,8%. Il mercato auto è un malato grave curato con del veleno

Roma, 2 maggio 2013 Il mercato auto di aprile – i cui dati sono stati diffusi oggi dal Ministero dei Trasporti – con i suoi 116.209 pezzi targati, fa registrare un -10,8% rispetto a aprile del 2012.

“Nonostante l’iniezione dell’ultimo giorno del mese, praticata a suon di kilometri zero immatricolate in capo alle Case e ai Concessionari, il mese di aprile si è chiuso con un altro risultato negativo. Ma il dato nudo e crudo non rende giustizia alla sua drammaticità. Se verrà confermato questo trend l’anno potrebbe chiudersi attorno a 1.100.000 unità. Il che significherebbe 900.000 pezzi in meno rispetto alla soglia minima di sopravvivenza della filiera indicata dai maggiori analisti intorno ai 2.000.000 di pezzi”, esordisce Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, camion e autobus di tutti i brand commercializzati in Italia. Che aggiunge: “Da un’altra prospettiva un mercato a 1.100.000 pezzi significherebbe una perdita di fatturato per il settore di 15,9 miliardi di euro. Cifra che per la sua rilevanza produce un senso di vertigine. E lo Stato sarebbe il più penalizzato poiché non introiterebbe circa 3,3 miliardi di euro della sola Iva, cui si aggiungerebbero diversi milioni di euro derivanti dal mancato apporto di altre tasse quali bollo, IPT. Poi si dovrebbe aggiungere il costo degli ammortizzatori sociali per centinaia di migliaia di lavoratori. A voler essere pignoli si dovrebbe anche sottolineare l’aumento dell’anzianità del circolante con impatti sulla sicurezza e sull’ambiente. Un disastro a tutto tondo causato anche dalla miope politica degli ultimi mesi che invece di dare uno straccio di risposta ha pensato solo a varare nuove tasse, anche sugli autoveicoli. Mi viene in mente un malato grave al quale, invece delle medicine giuste, vengono somministrate piccole quantità di veleno”.

Interviene Umberto Schininà, presidente dei concessionari Fiat: “Insieme a tutte le Case automobilistiche noi concessionari ufficiali cerchiamo di fronteggiare, con le sole nostre forze, una situazione abnorme offrendo prodotti a prezzi mai così competitivi.” Aggiunge Nino Palmisano, presidente dei concessionari Lancia: “Ma le imprese da sole non possono smuovere il muro di una crisi sistemica”. Conclude Roberto Ferrari, presidente dei concessionari Alfa Romeo: “A nostro avviso occorrono urgenti riforme fiscali e interventi mirati che spettano esclusivamente alla volontà del nuovo Governo”.

Conclude Pavan Bernacchi: “Al Presidente del Consiglio Letta, ai suoi nuovi Ministri dell’Economia Saccomanni, del Lavoro Giovannini, dello Sviluppo Economico Zanonato e dei Trasporti Lupi, chiediamo di agire mettendo al più presto intorno al tavolo i rappresentanti di tutta la filiera automobilistica. Meritiamo priorità in quanto il mercato dell’auto ha subito una penalizzazione superiore a quella dell’economia del Paese che ci ha portati ad essere il fanalino di coda europeo, e la sfida per uscire dalla crisi passa anche per i numeri che esprimiamo: 11,4% del PIL, 16,6% delle entrate fiscali, 1.200.000 occupati fra diretto ed indotto allargato”.

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